Cosi' titolava La Repubblica (Parma) online qualche giorno fa, offrendo un servizio fotografico di una Salsomaggiore ormai in balia della decadenza piu' assoluta, muri scrostati, negozi chiusi, vie deserte. Mancavano solo gli ululati dei lupi sullo sfondo e il quadro sarebbe stato quello di una completa desolazione.
In effetti, da anni la Salso del presente non e' piu' la Salso dei miei ricordi. Vent'anni fa, ci si andava al passeggio la domenica pomeriggio, fra folle di locali e ospiti delle Terme in villeggiatura che si affollavano per le vie del piccolo centro ad ammirare le vetrine. Il sabato sera ci si andava a mangiare o in qualche locale "in". Le vie del centro, affollate come di giorno, fiorivano di bar con tavolini all'aperto e piano bar.
La settimana di settembre dedicata alle Miss era un pieno assoluto di gente curiosa, parenti delle ragazze in gara, telecamere...
Non saprei quando e' cominciata la decadenza, ma ad un certo punto a Salso non si andava piu' se non in quella famosa settimana di settembre. La stessa economia locale sembrava ruotare unicamente intorno a quell'evento, come se Salso si reggesse ormai solo su una delle 52 settimane che fanno un anno. Certo aver dovuto abbandonare anche il Concorso della bellezza nostrana deve aver dato un bel colpo a tutti. Il sindaco, nel rinunciare ad ospitare le Miss perche' il costo era troppo elevato e si doveva scegliere tra quello o una scuola materna, avrebbe optato per la scuola materna.
Chissa' se davvero ci costruiranno un Casino. Chissa' se riusciranno a far rifiorire questo gioiellino dello stile Liberty poggiato fra le meravigliose colline dell'Appennino Parmense. Di certo ci vogliono i soldi, ma anche qualche idea e un po' di spirito di iniziativa non guasterebbe. In fondo, Salso ha gia' molto: se ci si arriva in auto, si rimane meravigliati dalla bellezza del paesaggio circostante; i pregiati edifici del Liberty di Galileo Chini; le acque termali; un'infinita' di alberghi, pensioni e affittacamere. Lo scheletro c'e'. Basterebbe recuperare lo spirito. E poi, certo. I soldi.
In effetti, da anni la Salso del presente non e' piu' la Salso dei miei ricordi. Vent'anni fa, ci si andava al passeggio la domenica pomeriggio, fra folle di locali e ospiti delle Terme in villeggiatura che si affollavano per le vie del piccolo centro ad ammirare le vetrine. Il sabato sera ci si andava a mangiare o in qualche locale "in". Le vie del centro, affollate come di giorno, fiorivano di bar con tavolini all'aperto e piano bar.
La settimana di settembre dedicata alle Miss era un pieno assoluto di gente curiosa, parenti delle ragazze in gara, telecamere...
Non saprei quando e' cominciata la decadenza, ma ad un certo punto a Salso non si andava piu' se non in quella famosa settimana di settembre. La stessa economia locale sembrava ruotare unicamente intorno a quell'evento, come se Salso si reggesse ormai solo su una delle 52 settimane che fanno un anno. Certo aver dovuto abbandonare anche il Concorso della bellezza nostrana deve aver dato un bel colpo a tutti. Il sindaco, nel rinunciare ad ospitare le Miss perche' il costo era troppo elevato e si doveva scegliere tra quello o una scuola materna, avrebbe optato per la scuola materna.
Chissa' se davvero ci costruiranno un Casino. Chissa' se riusciranno a far rifiorire questo gioiellino dello stile Liberty poggiato fra le meravigliose colline dell'Appennino Parmense. Di certo ci vogliono i soldi, ma anche qualche idea e un po' di spirito di iniziativa non guasterebbe. In fondo, Salso ha gia' molto: se ci si arriva in auto, si rimane meravigliati dalla bellezza del paesaggio circostante; i pregiati edifici del Liberty di Galileo Chini; le acque termali; un'infinita' di alberghi, pensioni e affittacamere. Lo scheletro c'e'. Basterebbe recuperare lo spirito. E poi, certo. I soldi.
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