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Thursday 29 March 2012

Street Artist

E' tornato e lavora a Pechino... ma si', Michael Jackson e' rispuntato nella metropoli cinese, all'angolo di un incrocio trafficatissimo, la' dove fino a 7-8 anni fa sorgeva il famoso "Boccale di Birra", un chiosco di bibite a forma di boccale appunto che per anni e' stato luogo di appuntamenti fra amici per la facilita' con cui lo si individuava anche da lontano.
Il Michael cinese balla di giorno e di notte per il suo pubblico che ne apprezza il trucco e l'abbigliamento preciso, nonche' la bravura nel moonwalking. E' anche generoso, nel senso che se qualche improvvisatore vuole esibirsi al suo posto mentre lui riposa qualche minuto cede il marciapiede senza problemi. Tanto di guadagnato, bravi come lui non ce ne sono.
Speriamo la polizia se ne accorga il piu' tardi possibile.

Wednesday 21 March 2012

The Mile High Club

Si vive una vita nell'ignoranza piu' totale.
The Mile High Club, per esempio. Se non compravo il n.100 della rivista letteraria GRANTA sarei rimasta per sempre all'oscuro di questo club per pochi (o forse tanti) eletti. Si', ha che vedere con i voli e gli aerei, ma non e' niente che assomigli a Miles&More o altri programmi fedelta' per le linee aeree. Qui si tratta del club che associa chi riesce a fare sesso ad alta quota, che sia nelle ristrette toilets o nei comodi sedili di business class, che si tratti di hostess, piloti o viaggiatori.
Esiste un sito web che spiega ai curiosi di che si tratta esattamente. Affiliarsi al  Club e' relativamente semplice, nel senso che "basta la parola" - a patto che poi magari si sia pronti a condividere l'esperienza nell'apposita sezione Tales del sito stesso. Molto fa naturalmente il desiderio di fare qualcosa di "proibito" e il gioco del non farsi scoprire.
Facendo qualche ricerca su internet, si scopre poi che qualcuno ha anche cercato di fare un business del sesso ad alta quota: la FlamingoAir offre viaggi indimenticabili per coppie che vogliano accoppiarsi in volo. Il volo dura 1h e costa 425USD+tasse e il pacchetto comprende (1) one VERY DISCREET PILOT. Certo, secondo me un'esperienza del genere non qualifica per il Mile High Club.

Tuesday 20 March 2012

10 good reasons why we should love the movie The Rum Diary


1) While it has not been acclaimed by film critics at large, it has all the ingredients to become a cult movie
2) Johnny Depp is a genius
3) The female actress is perfect as a woman of the late 50s - early 60s: her colours, her make-up, her hair, her dresses
4) The message it sends is palatable: life is not making one's ideals and ambitions come true. It is about having ideals and ambitions
5) The main car is an old FIAT500
6) There is more than one very funny situation to make you laugh good-heartedly
7) The soundtrack is very well chosen
8) One can learn at least one good expression to curse someone who need cursing
9)  It's apparent that a woman is not yours until she says she is
10) El Monstruo is the best animal protagonist ever

Sunday 18 March 2012

Crouching Tiger, Hidden Dragon

卧虎藏龙 wohu canglong



No, oggi non parlo di film, anche se l'espressione cinese a 4 caratteri richiama il successo cinematografico di Ang Lee tradotto in italiano con "La tigre e il dragone".
L'espressione di per se' significa "talenti nascosti" e quando l'ho visto usare la prima volta, era riferita al fatto che nei vicoli di Pechino spesso si trovano "tigri accucciate e dragoni nascosti". Fuor di metafora, nei vicoli pechinesi dall'aspetto cosi' popolare si nascondono spesso personalita' di talento ed esperti inimmaginabili.
Riciclo percio' questa espressione per una piccola trattoria, Il Mercante, in uno di questi vicoletti, 200 metri piu' avanti rispetto alla mia bettola di fiducia, il Re dei Ravioli alla Piastra (锅贴大王) - e speriamo che i lavori in corso si fermino prima di abbattere anche il mitico Re.
Tre ragazzi italiani si sono lanciati nell'impresa de Il Mercante, riadattando un localino accanto al fruttivendolo di quartiere, con l'intento di riproporre la cucina delle loro nonne. La maggioranza di questi "impresari" e' emiliana e quindi quello che propongono e' per la maggior parte di quella tradizione culinaria: pasta fresca, soprattutto tortelli con ripieni vari e pappardelle, la torta di riso (nella variante reggiana).
All'avventore segnalano di non essere professionisti del settore, quasi mettendo le mani avanti su eventuali sbavature nel sistema. E in effetti, le sbavature ci sono, come e' inevitabile, piu' che altro dovute all'inesperienza che non al "non essere di settore" e soprattutto relative al servizio. D'altronde, Il Mercante ha aperto da poco e occorrera' un po' di pazienza perche' tutti gli ingranaggi siano ben oliati.
Tuttavia, la simpatia dimessa dei gestori, l'ambiente raccolto ed accogliente e, non da ultimo, una vera cucina casalinga, invogliano a tornare in questo  gioiellino italiano nascosto nel cuore della vecchia Pechino.

Beijing: 17th March 2012. 8a.m.

Comment or no comment?

Saturday 17 March 2012

The Iron Lady


Ne parlano tutti bene, soprattutto dell'interpretazione di lei, Maryl Streep, che si e' cosi' guadagnata un Oscar come miglior attrice protagonista.
Tuttavia, fin dall'inizio, per quanto invogliata da tutto cio' che di positivo avevo sentito dire, mi sono sentita prendere da un mini-attacco di nausea. Si', perche' la mitica Signora Thatcher (oggi Baronessa, credo) e' ancora viva e mi e' subito apparso di cattivo gusto dipingerla in preda ad una demenza senile che la fa parlare costantemente con il fantasma del marito. Il film, cosi' impostato, sembra piu' una celebrazione di questo legame di amore che dura al di la' dei confini naturali della vita e della sanita' mentale. Un concetto bellissimo, ma non quello che ci si aspetta nel mettersi a guardare un film che si intitola The Iron Lady.
La Signora Thatcher e' ricordata dal pubblico in eta' per farlo come un personaggio fra i maggiori del suo secolo, per le scelte impopolari soprattutto, per i disordini sociali degli Anni Settanta, gli scioperi dei minatori,  per la guerra nelle Falklands e, non ultimo, per essere una delle pochissime donne al timone in un mondo prevalentemente maschile. Oggi ci sono le Merkel, le Clinton, le First Lady americane a volte perfino piu' in vista dei mariti. Margaret era praticamente sola, in un mondo di Reagan, Bush, Kohl, Mitterand, Gorbacev. Simpatie, ne riscuoteva poche. Cosi' ha ancora meno senso farla uscire da Downing Street n. 10 con il sottofondo della Casta Diva (quale che sia il rimando interno ad una precedente scena del film) e terminare il film con il Preludio di Bach, che a me fa venire in mente subito l'Ave Maria e quindi mi porta naturaliter a cadere dal divano pensando "E ora che c'entra questo con Margaret Thatcher??"




La Cina in Dieci Parole (2)

Alla fine ho trovato il biglietto per andare a sentire la presentazione di Yu Hua, che all'epoca del mio primo post sull'argomento sembrava un'impresa impossibile. Tante erano le richieste che il Bookworm ha dovuto aggiungere una serata rispetto all'unica inizialmente in programma.
Saletta piena, pubblico per 3/4 occidentale. Yu Hua, la moderatrice cinese e l'interprete americano al tavolo di fronte agli astanti, pieni di aspettativa. Il dibattito si concentra sulla genesi del libro e sul come e perche' non sia stato pubblicato in Cina: in realta', spiega Yu Hua, gli editori cinesi gli hanno fatto la corte a patto che emendasse alcuni passaggi poco graditi al governo cinese (i riferimenti alla primavera del 1989 e gli eventi di Piazza Tiananmen). Il suo rifiuto nasce dal calcolo molto semplice di volere comunque assicurarsi di poter pubblicare il suo prossimo libro in Cina.
Come dice l'amico con me alla presentazione, sembra tutto orchestrato per offrire al pubblico (prevalentemente occidentale, ripeto) proprio cio' che vogliamo sentirci dire, senza lasciare poi troppo spazio alle domande, non si sa se per reali questioni di tempo o se per frenare un eventuale dibattito - che non decolla per niente.
Io ho riconfermato la mia idea su questo libretto di piacevole ed interessante lettura: e', almeno in parte, una trovata pubblicitaria, che servira' proprio da trampolino per vendere di piu' la prossima opera di Yu Hua.
Lo scrittore e' simpatico e ironico nel parlare quanto lo e' nello scrivere, ma non e' certo uno sprovveduto: sa come muoversi, cosa dire e soprattutto quando dirlo. E' un buon impresario di se stesso - al pari di George Clooney che in queste ore si e' fatto arrestare, ma sempre con un obiettivo ben calcolato in mente.
Che dire? Sono finiti i tempi di Oscar Wilde...
 

Saturday 10 March 2012

Tutto il mondo e' paese

Leggo in questi giorni della proposta di tale Attilio Befera, Direttore delle Agenzie per le Entrate del Bel Paese, di apporre un "bollino" ai negozi in regola con il fisco. Una specie di bollino di qualita'.
Mentre alla maggior parte di noi questa storia del bollino ricorda tanto le banane Chiquita, non tutti invece possono sapere o ricordare che qualche hanno fa i ristoranti cinesi a Pechino cominciarono ad esibire i bollini rilasciati dalle competenti autorita', certificanti il livello di igiene del posto. Il bollino si esplicitava in pratica in un cartellone che riportava la lettera corrispondente alla pulizia del locale e alla qualita' dei cibi in termini sempre igienico-sanitari: A perfetto, B buono, C cosi' cosi', D non ne parliamo. Chiaramente era tutta una farsa poiche' anche entrando nel locale bollettato non mi e' mai sembrato che situazione reale e lettera scarlatta avessero una reale  corrispondenza. Ma come diceva Borges, mai non e' una parola che appartiene agli uomini, infatti mi pare di avere afferrato che se si paga  profumatamente il poliziotto di quartiere si avra' la A assicurata, mentre anche se si usa olio di gomito e CIF ma non si paga a sufficienza si navighera' nel limbo igienico della C o D. Insomma, va a finire che mangio piu' volentieri nel locale marchiato a fuoco con la lettera D.
Ecco, non e' che con questa trovata del sig. Befera andiamo a finire cosi, vero?

Thursday 8 March 2012

La stagione dei manzi e altri regionalismi



I miei bomboloni, che non c'entrano nulla con questo post.
#1 Ci si accorge che e' finalmente primavera perche' durante il giorno siamo piacevolmente sopra lo zero di anche 6-7-8 gradi, a tratti soffia un'arietta quasi piacevole (se non fosse gia' piena di sabbia, ma questa e' un'altra storia) e il compound in cui vivo fiorisce di manzi. I "manzi" sono giovani o non troppo giovani uomini che possono anche essere piacenti ma di solito, piu' che essere oggettivamente piacenti, si credono tali e sono soprattutto caratterizzati da un'intelligenza pressoche' bovina. "Guarda che manzo!" e' quello che penso fra me e  me mentre mi dirigo verso casa attraversando il giardinetto e lungo il percorso incontro i manzi in parola, baldanzosamente gia' in infradito e ed improbabili bermuda, che si dirigono verso la sala pesi della palestra. Che poi in palestra stiano ore guardando l' iPhone e parlottando con gli altri manzi al pascolo (si vede tutto passando accando alla vetrata della sala pesi), possibilmente seduti senza versare una sola stilla di sudore e' tutta un'altra storia e fa parte della loro figura manzesca.
#2 Un altro regionalismo ormai entrato nell'uso italiano e' sicuramente la "gnocca". Gnocca indica primariamente l'organo sessuale femminile, e quindi per quella figura retorica nota come sineddoche (la parte per il tutto) "una bella gnocca" significa semplicemente "una bella donna". Ed e' un dato oggettivo: non si dice mai "quella si crede gnocca". No, no, gnocca e ' gnocca per davvero. Quanto meno negli occhi del vedente e parlante. Se poi una e' "gnocca da paura" deve trattarsi di un essere femminile di qualita' (fisica) superiore. Il termine gnocca non porta alcun riferimento implicito alle qualita' psico-mentali della donna in oggetto.
#3 Ma basta cambiare una vocale e il termine assume tutt'altro significato. Essere un po' gnucca (o gnucco) non e' un complimento e non ha niente a che vedere con l'aspetto esteriore. E' un giudizio pur bonario sul fatto che una o uno e' un po' tarda/o, un poco duro di comprendonio, ecco.

Sunday 4 March 2012

La Grande Muraglia

La Grande Muraglia e' diventata un mistero per me al pari dell'Esercito di Terracotta. 
Perche' sia stata costruita, quanto ci abbiano messo e tutte le altre domande che suscitano dubbio e meraviglia non sono esattamente il motivo del mistero. Da quando vivo qui, mi sono spesso chiesta se la Grande Muraglia non sia stata una ricostruzione moderna di qualcosa che forse e' esistito dall'antichita', stile i plastici di Bruno Vespa,  cosi' come ho spesso dubitato che i Guerrieri di Terracotta non siano altro che un' eccellente riproduzione di massa, messa li' ad hoc non so quanti decenni fa ad uso e consumo degli sprovveduti turisti che invece credono di vedere qualcosa di "antico". 
Il dubbio chiaramente mi rimarra', mentre due studiosi ad agosto 2011 scoprivano un tratto forse genuino e ancora inesplorato di Grande Muraglia. Sembra che l'esploratore Lindesay insieme ad un geografo mongolo, massimo esperto del deserto del Gobi, abbiano trovato un tratto che da anni Lindesay cercava, senza fortuna, attribuito al terzo figlio di Ghenghis Khan. E qui viene il bello. La Grande Muraglia serviva per fermare le orde barbare che volevano invadere il Regno di Mezzo? No no. Servivano da comodo camminatoio lungo i confini dello sconfinato paese? No no. Sarebbe servita ai figli del Ghenghis per "porre fine alle migrazioni dalla Cina": e' proprio vero che il punto di osservazione e' tutto.