Lezioni yoga online

Tuesday, 10 January 2012

Gender issues: donne - pilota



Rimango perplessa stamattina nel leggere su La Repubblica online "Due donne pilota svengono in volo", poi ripreso nel testo dell'articolo con "la donna pilota ai comandi" e piu' in la' "entrambe le donne ai comandi".
Qual e' la notizia? Che entrambi i piloti si siano sentiti male nello stesso momento e si sia dovuta attivare una procedura di emergenza o che i piloti fossero donne e - ma guarda un po' - si sono sentite male (implicazione: forse fossero stati uomini non sarebbe successo nulla)?
La lingua italiana consente di dire "la pilota", senza dover calcare la mano sul fatto che sia "donna": lo si capisce. Questione di articoli, desinenze, accordi. Sarebbe stato meglio che l'articolo dicesse perche' i piloti si sono sentiti male. Cosi' sembra si siano sentiti male perche' donne. Questioni ovariche?

Monday, 9 January 2012

Bon ton da spogliatoio






 Da diverse fonti, ho visto parlare del galateo da spogliatoio e fra le varie cose cui bisognerebbe fare attenzione, c'e' l'eccessiva ostentazione della nudita'. Che e' fastidiosa, ammettiamolo. Anche perche' purtroppo non sempre cio' che viene ostentato e' degno di nota... anzi: decisamente meglio coprire.
Se questo aspetto mi sembrava essere fastidioso, sono passata a pensare che era ben piu' fastidioso quando le mamme si portano i figli (maschi) nello spogliatoio femminile. Mandateli col papa'. E gia', "ma il papa' non viene in piscina, lavora". E gia', il papa' viene si' in piscina, ma "e' imbranato e non riuscirebbe a fare lo shampoo al piccolo o a rimettergli le mutande dal verso giusto"....
Se questo aspetto mi sembrava molto fastidioso, ho concluso che vedersi una in spogliatoio con la maschera di bellezza a fogli, che si screpola a mo' di bende di mummia,  e' la cosa piu' fastidiosa di tutte. Si', perche' prima di tutto si rischia l'infarto prima di rendersi conto che e' solo una maschera. E poi perche' e' talmente raccapricciante che viene da "fissare" e "fissare" e' cattiva educazione. Ma la maschera, signore belle, fatevela a casa, o andate in un centro beauty. Li' sono abituati. Nello spogliatoio, spogliatevi e rivestitevi. Nient'altro.

Sunday, 8 January 2012

Sleeping Beauty

Stasera sono stata a Teatro, il magnifico Teatro dell'Opera di fianco a Piazza Tiananmen. Balletto del Cremlino, con "Sleeping Beauty" - o meglio, come riportato su brochure e materiale informativo-pubblicitario "The Sleepttitng Beauty". Che vergogna, ma ormai il China Daily ha consacrato il Chinenglish e di conseguenza, temo, anche gli errori di ortografia piu' beceri.
Meraviglioso spettacolo, pieno di colori, gioia, sentimenti positivi, il bene che vince sempre sul male.
E mentre lo seguivo, mi sarebbe piaciuto farne una ballata alla Dire Straits.
And the Princess asks the Queen "Ehi, Ma'... how do I choose the Right One?" And the Queen goes: "Dance, baby, dance and the one who follows your steps is the One" 

Ma diciamoci la verita', fin dall'abbigliamento (colori pastello decisamente poco virili) si capisce che il fortunato non puo' essere tra i 4 pretendenti. E allora la principessa dice "no, grazie" e preferisce pungersi con il fuso. Il principe si presenta qualche scena piu' in la', in calzamaglia bianca, che per quanto sia una scelta discutibile al primo appuntamento, permette di verificare che la dotazione d'ordinanza anteriore e posteriore sia tutta in ordine.
E cosi' ecco le nozze, cui partecipano il Gatto con gli Stivali, l'Uccello Azzurro, Cenerentola e perfino Cappuccetto Rosso con il Lupo Cattivo.
E vissero felici e contenti.

Friday, 6 January 2012

Zafferano. Buono da .... morire




Mentre di solito Yahoo! e' una fonte pressoche' inesuaribile di bufale, notizie-non-notizie e stupidaggini senza confine (ma che, lo ammetto, sono spunto imprescindibile per molte delle mie pensate notturne), oggi ho trovato un articoletto interessante che mette in guardia il lettore dalle spezie e altri prodotti comunemente usati nelle nostre cucine. In pratica, ci dice di stare attenti alle dosi perche' un pizzico puo' insaporire e addirittura fare bene, mentre un pizzico di troppo puo' fare male. Anche molto male.
Quasi tre anni fa, ho preparato un bel risotto allo zafferano, con della polvere che avevo comprato in un grosso sacchetto in Indonesia. Forse non ci rendiamo conto di quanto poco zafferano sia contenuto nelle bustine monodose che si comprano al supermercato. Quella notte, la ricordo come una delle peggiori della mia vita. Nausea e vomito a ripetizione, crampi allo stomaco, per poi arrivare ai dolori ossei e muscolari al mattino e alla piu' completa delle disidratazioni. Non riuscivo a reggermi in piedi e per arrivare alla cucina dovetti fare il percorso carponi sul pavimento. Sapevo che l'odore di zafferano che aleggiava nell'aria ancora dalla sera prima era causa di nausea e appena mi rimisi, feci una ricerca sui possibili effetti nocivi dello zafferano. Scoprii che 


Se risulta addirittura letale la dose di 20 g, 5 grammi possono essere già responsabili di disturbi della coagulazione, con emorragie dalle mucose del tubo digerente e dell' apparato uro-genitale, mentre a livello epatico possono determinare ittero. In gravidanza, invece, una dose di 10 g di zafferano è sufficiente a causare l' aborto. Il consiglio, quindi, è di utilizzare la pianta solo a scopo culinario e di non superare la dose di 1,5 g al giorno


Ecco perche', mi spiego' una collega, in Cina lo si trova, ma solo nelle  farmacie di medicina tradizionale!
Stasera forse, dopo 3 anni di astinenza, riprovo a usare lo zafferano... ma con la bustina monodose del Conad!

Wednesday, 4 January 2012

Che caspita significa CAUCUS



Questa parola di origine incerta viene ripetutamente usata sulle pagine dei nostri maggiori quotidiani. Sulle prime tra l'altro mi chiedevo che c'entrasse il cous-cous con le elezioni in America. Poi ho notato che i miei occhi mi stavano ingannando.
La ricerca etimologica del termine e' molto interessante e complessa, ma prende ben piu' dei quotidiani 10-15 minuti che dedico al mio blog. Allo stesso tempo, anche la spiegazione del termine e' tutt'altro che semplice, specie se non si e' americani e quindi non si ha nessuna idea di cosa possa stare ad indicare. Proprio perche' e' un termine fortemente collegato alla tradizione politica nord-americana, nessuno osa tradurlo in italiano, per paura di creare false immagini. Per evitare il problema, allora anche il giornalista piu' raffinato lascia la parola cosi' com'e'. E non credo che sia perche' - appunto - non c'e' un termine esattamente equipollente in italiano. Ormai sono convinta che si tratti solo di pigrizia mentale. Sarebbe troppo lungo spiegare cosa e' un caucus, senza risultare approssimativi o senza togliere spazio ad altro, tipo la pubblicita' - di cui pure i giornali campano.
Scommetto che piu' della meta' dei lettori si terranno il loro dubbio, almeno fino alle prossime elezioni!

Tuesday, 3 January 2012

Sono stanca ....


 

... di Elisabetta Canalis. Si', e' assurdo avercela per una persona che neanche si - o ci - conosce. Ma sia chiaro, io non ce l'ho ne' con i suoi fidanzamenti da prima pagina (e comunque, rimango dell'idea che l'uomo per lei era Vieri) ne' con le sue performance italo-americane. Anzi, a dire il vero io non ce l'avrei neppure in nota.
Se non fosse che, da qualche tempo, non posso aprire nessuna pagina di Yahoo senza che mi parta in automatico una voce associata ad un video promozionale che recita "Che prodotto sorprendente usa Elisabetta Canalis per avere capelli visibilmente sani e belli settimana dopo settimana?" Ecco, ormai lo so pure a memoria. Basta, non mi interessa, sono stanca di Elisabetta Canalis e pure dei suo capelli. Toglietemela di torno!

Monday, 2 January 2012

1Q84

Image of 1Q84L'abbiamo aspettato con ansia, chi prenotandolo in libreria, chi su qualche online store, con settimane di anticipo.
"L'abbiamo chi"? ma si', noi, i fan di Murakami sparsi in tutto il mondo, che incapaci di leggerlo in lingua originale scalpitavamo per averne l'edizione americana o inglese o italiana. E loro per pubblicare aspettavano che lui avesse dato alle stampe tutti e 3 i volumi in giapponese.
E cosi', finalmente, eccolo anche sullo scaffale in casa mia, questo oggetto del desiderio.
Lo avevano venduto come il suo capolavoro, in qualche modo l'apice della sua carriera o forse il suo ritorno alla grande. Eppure lascia perplessi. Non e' questione di lunghezza come sostengono alcuni  (anche se 925 pagine in un'unica soluzione sono comunque tante), ma del fatto che lui, Murakami, non ci ha mai abitutati alle spiegazioni. Ci ha sempre travolti come un treno in corsa nell'intreccio della sua surrealita', a tal punto che se qualcuno come e' successo mi chiede "ma di che parla il libro XXX di Murakami?" io mica lo so raccontare. So solo che sono sempre universi e mondi paralleli, canali comunicanti, in cui gli intrecci si confondono. Ma non questa volta. Questa volta e' come se l'autore avesse creato un romanzo apposta per spiegare ai suoi lettori come lui pensa. E quindi e' romanzo ma anche teoria. Ci spiega lentamente, passo a passo, come si  costruisce il suo romanzo, come si entra e si esce dai mondi, come la letteratura crea la realta' e come sia difficile dare forma al concetto di realta'. E' una specie di "Murakami for Dummies".
Ha un suo fascino, nella lentezza del ritmo narrativo, nelle ripetizioni (penso necessarie nell'originale perche' pubblicato in tre tornate), nel fatto che piu' ne leggi piu' si allunga ma di certo non e' il capolavoro che ci aspettavamo. Che mi aspettavo.