L'abbiamo aspettato con ansia, chi prenotandolo in libreria, chi su qualche online store, con settimane di anticipo.
"L'abbiamo chi"? ma si', noi, i fan di Murakami sparsi in tutto il mondo, che incapaci di leggerlo in lingua originale scalpitavamo per averne l'edizione americana o inglese o italiana. E loro per pubblicare aspettavano che lui avesse dato alle stampe tutti e 3 i volumi in giapponese.
E cosi', finalmente, eccolo anche sullo scaffale in casa mia, questo oggetto del desiderio.
Lo avevano venduto come il suo capolavoro, in qualche modo l'apice della sua carriera o forse il suo ritorno alla grande. Eppure lascia perplessi. Non e' questione di lunghezza come sostengono alcuni (anche se 925 pagine in un'unica soluzione sono comunque tante), ma del fatto che lui, Murakami, non ci ha mai abitutati alle spiegazioni. Ci ha sempre travolti come un treno in corsa nell'intreccio della sua surrealita', a tal punto che se qualcuno come e' successo mi chiede "ma di che parla il libro XXX di Murakami?" io mica lo so raccontare. So solo che sono sempre universi e mondi paralleli, canali comunicanti, in cui gli intrecci si confondono. Ma non questa volta. Questa volta e' come se l'autore avesse creato un romanzo apposta per spiegare ai suoi lettori come lui pensa. E quindi e' romanzo ma anche teoria. Ci spiega lentamente, passo a passo, come si costruisce il suo romanzo, come si entra e si esce dai mondi, come la letteratura crea la realta' e come sia difficile dare forma al concetto di realta'. E' una specie di "Murakami for Dummies".
Ha un suo fascino, nella lentezza del ritmo narrativo, nelle ripetizioni (penso necessarie nell'originale perche' pubblicato in tre tornate), nel fatto che piu' ne leggi piu' si allunga ma di certo non e' il capolavoro che ci aspettavamo. Che mi aspettavo.
"L'abbiamo chi"? ma si', noi, i fan di Murakami sparsi in tutto il mondo, che incapaci di leggerlo in lingua originale scalpitavamo per averne l'edizione americana o inglese o italiana. E loro per pubblicare aspettavano che lui avesse dato alle stampe tutti e 3 i volumi in giapponese.
E cosi', finalmente, eccolo anche sullo scaffale in casa mia, questo oggetto del desiderio.
Lo avevano venduto come il suo capolavoro, in qualche modo l'apice della sua carriera o forse il suo ritorno alla grande. Eppure lascia perplessi. Non e' questione di lunghezza come sostengono alcuni (anche se 925 pagine in un'unica soluzione sono comunque tante), ma del fatto che lui, Murakami, non ci ha mai abitutati alle spiegazioni. Ci ha sempre travolti come un treno in corsa nell'intreccio della sua surrealita', a tal punto che se qualcuno come e' successo mi chiede "ma di che parla il libro XXX di Murakami?" io mica lo so raccontare. So solo che sono sempre universi e mondi paralleli, canali comunicanti, in cui gli intrecci si confondono. Ma non questa volta. Questa volta e' come se l'autore avesse creato un romanzo apposta per spiegare ai suoi lettori come lui pensa. E quindi e' romanzo ma anche teoria. Ci spiega lentamente, passo a passo, come si costruisce il suo romanzo, come si entra e si esce dai mondi, come la letteratura crea la realta' e come sia difficile dare forma al concetto di realta'. E' una specie di "Murakami for Dummies".
Ha un suo fascino, nella lentezza del ritmo narrativo, nelle ripetizioni (penso necessarie nell'originale perche' pubblicato in tre tornate), nel fatto che piu' ne leggi piu' si allunga ma di certo non e' il capolavoro che ci aspettavamo. Che mi aspettavo.
2 comments:
Absolutely right!
divertenti solo le sue lezioni di cucina :semplice, nutriente, veloce da preparare ..gabriele
Che pero' non sembrano essere pubblicate, se non in giapponese o coreano...
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