Qualche giorno fa ho postato sul "disastro Costa Concordia". Oggi ci ri-posto, dopo che P ha attirato la mia attenzione su un articolo comparso sul Der Spiegel Online in data 23 gennaio. L'articolo parla di Costa Concordia e di come il suo capitano, Schettino, sia un po' il simbolo dell'italiano stereotipato. Piacione, preoccupato solo della "bella figura", ma in realta' incapace.
E subito si scatenano le proteste, dei giornali italiani e dell'Ambasciatore italiano in Germania.
Basterebbe andare oltre il cappello del peraltro breve intervento di un giornalista abbastanza sconosciuto che tiene una rubrica dal titolo (che e' tutto un programma) di Schwarze Kanal su Der Spiegel Online, per capire che il pezzo lancia un discorso provocatorio per arrivare a dire che non si possono legare paesi culturalmente ed economicamente diversi solo tramite la volonta' politica e il medium di una valuta unica. Espediente letterario per attirare l'attenzione di tutti: la Costa Concordia e il suo naufragio, che tiene banco da giorni e giorni e non solo in Italia. E il giornalista ci ricorda che mentre stiamo tutti a parlare di Schettino&Co., la crisi economica continua il suo corso...
Il pezzo e' scritto malissimo, senza nessi logici. O il giornalista era di fretta o ha dovuto tagliare parecchio per restare nello spazio della sua rubrichetta. Comunque se era in cerca di un minuto o due di notorieta', ha trovato molti pesci pronti ad abboccare al suo amo. E quindi ecco i titoloni in prima pagina su Auschwitz, non a caso nel Giorno della Memoria.
Non voglio sminuire la situazione, ma credo che la migliore controffensiva sarebbe stata non dare peso alcuno a questo pezzo di dubbia capacita' logico-espressivo. E poi si sa, quella testata non e' mica pro- Italia. Ma ogni tanto, il silenzio e' davvero d'oro.
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