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Sunday, 10 March 2013

Ed e' ancora Cigno

E mentre in Pechino si compiva la fondazione dell'AGIC (Associazione Giovani Italiani in Cina), io mi dedicavo ad una delle mie attivita' favorite degli ultimi due anni. Il balletto. No, non lo pratico, me lo godo semplicemente seduta in una comoda (si fa per dire) poltroncina rossa. Rispetto all'inizio, ora ho anche un potente binocolo percio' posso anche comprare biglietti a buon mercato lontano dal palco.
Non saprei dire qual e' il mio pezzo preferito poiche' ho apprezzato quasi tutto cio' che ho visto, ma di certo posso dire che ho visto piu' rappresentazioni de Il Lago dei Cigni io in un anno di chiunque altro. E' amore? no, e' la spasmodica ricerca della morte del cigno. Tutti preferiscono la versione buonista, con l'happy ending "e vissero tutti felici e contenti". Dovevano arrivare gli Americani per regalarmi una parvenza di tragedia...
Ieri sera il Grand National Theatre ospitava la seconda replica de Il Lago dei Cigni dell'American Ballett Theatre, la prima istituzione americana in fatto di danza classica. Sono andata titubante, poiche' la serata di giovedi' che offriva un loro mixed repertoire mi aveva lasciato un poco fredda. Bravini, si', ma niente di speciale. Ieri sera naturalmente sono uscita dal teatro pensando che ci tornerei anche per la terza ed ultima serata, a rivedere il Lago dei Cigni inscenato da loro. Da una parte, e' il fatto che finalmente il cigno si e' suicidato nel lago, seguito a ruota dal principe. Mi e' solo dispiaciuto che in questa versione, ripresa dalla coreografia di Petipa, della favola-dramma, i due vivono felici, riuniti dopo la morte. Ma lo vogliamo fare un dramma che sia un dramma?
Tecnicamente, molto bravi i ballerini, ma dopo aver visto il Cigno interpretato da una ballerina del Balletto Nazionale di Cuba nessuna piu' regge il confronto ai miei occhi, specie questa volta in cui chi davvero brilla e' il principe, interpretato da tale Danil Simkin. Delicato, biondo, con il viso dolce, piccolo di statura. Leggero, agile, perfetto sul palcoscenico. E' lui che ruba la scena, quello che vorresti applaudire e per cui il pubblico  lancia frizzi e lazzi, fino al perfetto salto finale nel lago, incontro alla morte.
Il cigno e' morto...Viva il cigno.

Sunday, 29 April 2012

Scampata tragedia



Sono andata a vedere Il Lago dei Cigni, al Grand National Theatre di Pechino, portato in scena dal Balletto Nazionale di Cuba, "uno dei dieci migliori corpi di ballo al mondo" annuncia il Vice Sindaco di Pechino. Io non lo so, ma certo e' che ai cinesi cio' che non e' inserito in una qualche classifica non piace.
Dunque, il balletto e' stato davvero molto bello. I ballerini bravissimi, specie la prima ballerina Odette/Odile, che lascia senza fiato nella parte del Cigno Nero, ma anche tutti i Cigni; bella l'orchestra (soprattutto bello che ci fosse l'orchestra!).
Certo, per una che non e' esattamente esperta del settore, mi aspettavo quanto meno di assistere alla morte del cigno. Non tanto per quel gusto del tragico che ogni tanto qualcuno mi attribuisce, ma per il semplice fatto che Lago dei Cigni = Morte del Cigno. IL CIGNO HA DA MORI'.
E invece no. Stasera e' sopravvissuto. Con mio grande disappunto, il bene ha vinto sul male e quello scemo del principe nonostante il comportamento increscioso tenuto nei confronti di Odette la porta pure all'altare nelle sue sembianze umane. Diciamoci la verita', si meritava di sposare una gallina e non certo un (ex) cigno, quindi meglio la morte, per entrambi.
Va be', non e' successo. E anzi, sembra che il lieto fine fosse molto caro ai balletti sovietici e forse molto piu' in linea con lo spirito del Lago dei Cigni originario. E anzi, sembra proprio che il lieto fine sia ormai adottato piu' della tragedia un po' in tutto il mondo.
Che dire? Ma su 4 serate non e' che magari 1 almeno va a finire male?

Sunday, 29 January 2012

Nijinsky

La tomba di Nijinsky a Parigi

E' il titolo del balletto portato in scena qualche sera fa dalla compagnia di Amburgo, con la direzione aritistica di John Neumeier, al Grand National Theatre di Pechino. Neumeier e' un appassionato di Vaslav Nijinsky e gli ha dedicato una coreografia di piu' di due ore, in cui racconta ormai da anni la vita di questo ballerino ucraino di inizio Novecento.
Alla fine dello spettacolo, non ho potuto che condividere la sua passione e farla mia.
Nijinsky e' stato un innovatore del balletto classico, un genio compreso ed incompreso allo stesso tempo, un uomo dalla vita artistica piena di alti e bassi e dalla vita privata altrettanto altalenante. Un Picasso del palcoscenico. La relazione sentimentale e professionale con il grande impresario Diaghilev , il suo matrimonio quasi di ripiego con l'aristocratica Romola, i complessi legami con la famiglia di origine, la sua malattia mentale che lo sottrae troppo presto alla gioia dell'esibirsi che lo faceva sentire Dio (soffre di schizofrenia catatonica)... tutto questo ed altri dettagli ancora vengono portati in scena da Neumeier e da un cast che - da vera profana - ho trovato eccezionale.
Mi sono pentita di non essere tornata a rivedere la seconda performance la sera successiva, per cogliere altri dettagli, per saperne di piu'. Ho letto molto di quanto il web dedica allo spettacolo e a Nijinsky. Non ho resistito alla tentazione di comprare un libro su Diaghilev, ordinarne un altro che sara' disponibile da maggio su Nijinsky e non e' detto che a fine giornata non me ne procuri un terzo. Ecco, questo e' quanto mi e' piaciuto il Nijinsky di Neumeier.

Sunday, 8 January 2012

Sleeping Beauty

Stasera sono stata a Teatro, il magnifico Teatro dell'Opera di fianco a Piazza Tiananmen. Balletto del Cremlino, con "Sleeping Beauty" - o meglio, come riportato su brochure e materiale informativo-pubblicitario "The Sleepttitng Beauty". Che vergogna, ma ormai il China Daily ha consacrato il Chinenglish e di conseguenza, temo, anche gli errori di ortografia piu' beceri.
Meraviglioso spettacolo, pieno di colori, gioia, sentimenti positivi, il bene che vince sempre sul male.
E mentre lo seguivo, mi sarebbe piaciuto farne una ballata alla Dire Straits.
And the Princess asks the Queen "Ehi, Ma'... how do I choose the Right One?" And the Queen goes: "Dance, baby, dance and the one who follows your steps is the One" 

Ma diciamoci la verita', fin dall'abbigliamento (colori pastello decisamente poco virili) si capisce che il fortunato non puo' essere tra i 4 pretendenti. E allora la principessa dice "no, grazie" e preferisce pungersi con il fuso. Il principe si presenta qualche scena piu' in la', in calzamaglia bianca, che per quanto sia una scelta discutibile al primo appuntamento, permette di verificare che la dotazione d'ordinanza anteriore e posteriore sia tutta in ordine.
E cosi' ecco le nozze, cui partecipano il Gatto con gli Stivali, l'Uccello Azzurro, Cenerentola e perfino Cappuccetto Rosso con il Lupo Cattivo.
E vissero felici e contenti.