Non e' sempre facile scegliere un buon libro, e' questione di fortuna, di imbroccare il titolo giusto, o di avere amici che hanno i nostri stessi gusti letterari e capaci di orientarci nella scelta.
Trovare due buoni libri e di fila e' pressoche' un miracolo. E io sono stata miracolata.
1. La famiglia Moskat di I. B. Singer. Ecco un "miracolo" della letteratura ebraica, una saga famigliare di inizio Novecento che trascina il lettore attraverso un torpore generazionale lungo 600 pagine, dove nulla sembra realmente accadere o cambiare, se non lo sfondo storico. Il romanzo e' immobile, come il suo personaggio principale, che riesce a non fare nessun progresso palpabile nel corso degli anni pur esercitando un richiamo magico non solo sui personaggi che lo circondano, donne in particolare, ma anche sul lettore.
2. Vita di Melania Mazzucco. La storia (ampiamente romanzata) della famiglia dell'autrice - che e' poi la storia dei nostri connazionali che ad inizio secolo andavano a cercar fortuna oltreoceano. Chi rimanendovi poi, tra alterne fortune, per realizzare il sogno americano e chi facendo ritorno in Italia, perche' la sfortuna in patria e' sempre piu' dolce che non all'estero.
Singer scriveva all'indomani della seconda guerra mondiale in yiddish e supervisionava personalmente la traduzione in inglese ad opera di amici e parenti. La Mazzucco scrive in uno splendido italiano, confessando di non avere particolare feeling per la lingua inglese.
Singer scrive un romanzo universale, riflessivo, intellettuale; la Mazzucco e' alla ricerca di se stessa attraverso la storia particolare di Vita e Diamante.
Singer scrive di personaggi largamente frutto della sua fantasia; la Mazzucco prende spunto dalla realta' genealogica e storica documentata, anche se il dubbio che Vita sia mai realmente esistita non si acquieta mai.
Due opere profondamente diverse, insomma, ma stranamente simili. Entrambe parlano di popoli con storie difficili - gli ebrei da una parte, gli italiani dall'altra. Entrambi cercano fortuna in America. Entrambi in America possono si' raggiungere la fortuna, ma senza mai riuscire ad amalgamarsi con la cultura locale, sempre ai margini,ghettizzati, in lotta per la conquista di ogni singolo centimetro verso l'alto, o per la pura sopravvivenza.
I protagonisti maschili cercano fortuna, pensando che lo spostamento geografico sara' decisivo: Asa Heshel a Varsavia, Diamante a New York. Ma nessuno dei due trovera' cio' che cerca, Asa Heshel per il suo naturale, congenito immobilismo, Diamante perche' non riuscira' mai a diventare vincente in una terra in cui adattarsi, piegarsi, scendere a compromessi e' tutto, sicche' il piu' debole, il meno adattabile e' destinato a perire - o a tornare indietro.
In entrambe le opere si agita lo spettro della guerra, tra lo sfondo e il primo piano, toccando piu' o meno da vicino le vite dei protagonisti, il loro presente - o il loro passato, perduto.
Da leggere.
1 comment:
Io vi consiglierei il seguente libro, sicuramente un buon libro:
http://www.macrolibrarsi.it/autori/_tiziano_motti.php
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