Le trilogie, una delle mie inspiegabili passioni. I libri seriali, come gli omicidi, scatenano il mio interesse piu' dei tomi singoli, i figli unici - spesso irripetibili - della letteratura.
L'unico problema delle triplette sono i libri di mezzo, che come i figli di mezzo non sempre riescono bene. Sono quasi dei passaggi necessari, irrinunciabili trait-d'-union tra il primogenito e l'ultimo della serie.
L'estate che ormai volge al termine mi ha visto impegnata su almeno due libri di mezzo:
1. Profanato ovvero il secondo capitolo della Carnivia Trilogy di Jonathan Holt
2. Alle radici del male ovvero il secondo capitolo della Trilogia del Male di Roberto Costantini.
Entrambi appartengono al genere giallo. Entrambi hanno un fratello maggiore di tutto rispetto e di grande successo. Entrambi profondamente italiani, il primo perche' ambientato a Venezia e il secondo perche' ambientato in Italia e nel passato libico dell'Italia.Entrambi con quel tocco di presenza americana che tanto piace - ma che un po' mi ha stancato.
Profanato - come gia' del resto Sconsacrato - risente di una traduzione zeppa di errori e nel complesso poco professionale; tuttavia sono le esagerazioni della trama che creano un certo distacco dalla lettura, a partire dal rapimento con tanto di filmati alla rocambolesca fuga sulle nevi fino alla camera delle torture.
Alle radici del male e' spesso ripetitivo, come se la voce narrante stesse parlando a bimbi autistici e non a consumati e attenti lettori - tant'e' vero che l'indizio per capire chi e' il colpevole (uno dei colpevoli) lo cogliamo non appena e' lasciato cadere, ben prima che ci arrivi il buon Commissario Balistreri. La storia del passato adolescenziale in Libia del commissario e' a tratti noiosa, tirata per le lunghe, quasi a voler riempire quelle 702 pagine.
Cosi aspetto i terzogeniti, quei figli di solito adorabili perche' portano con assoluta non-chalance quelle piccole imperfezioni che rendono la perfezione accattivante.
Per la Carnivia Trilogy occorre aspettare fino a maggio 2015, mentre la pubblicazione di Il male non dimentica e' agli sgoccioli (3 settembre per l'ebook).
Parola di figlio di mezzo.
L'unico problema delle triplette sono i libri di mezzo, che come i figli di mezzo non sempre riescono bene. Sono quasi dei passaggi necessari, irrinunciabili trait-d'-union tra il primogenito e l'ultimo della serie.
L'estate che ormai volge al termine mi ha visto impegnata su almeno due libri di mezzo:
1. Profanato ovvero il secondo capitolo della Carnivia Trilogy di Jonathan Holt
2. Alle radici del male ovvero il secondo capitolo della Trilogia del Male di Roberto Costantini.
Entrambi appartengono al genere giallo. Entrambi hanno un fratello maggiore di tutto rispetto e di grande successo. Entrambi profondamente italiani, il primo perche' ambientato a Venezia e il secondo perche' ambientato in Italia e nel passato libico dell'Italia.Entrambi con quel tocco di presenza americana che tanto piace - ma che un po' mi ha stancato.
Profanato - come gia' del resto Sconsacrato - risente di una traduzione zeppa di errori e nel complesso poco professionale; tuttavia sono le esagerazioni della trama che creano un certo distacco dalla lettura, a partire dal rapimento con tanto di filmati alla rocambolesca fuga sulle nevi fino alla camera delle torture.
Alle radici del male e' spesso ripetitivo, come se la voce narrante stesse parlando a bimbi autistici e non a consumati e attenti lettori - tant'e' vero che l'indizio per capire chi e' il colpevole (uno dei colpevoli) lo cogliamo non appena e' lasciato cadere, ben prima che ci arrivi il buon Commissario Balistreri. La storia del passato adolescenziale in Libia del commissario e' a tratti noiosa, tirata per le lunghe, quasi a voler riempire quelle 702 pagine.
Cosi aspetto i terzogeniti, quei figli di solito adorabili perche' portano con assoluta non-chalance quelle piccole imperfezioni che rendono la perfezione accattivante.
Per la Carnivia Trilogy occorre aspettare fino a maggio 2015, mentre la pubblicazione di Il male non dimentica e' agli sgoccioli (3 settembre per l'ebook).
Parola di figlio di mezzo.
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