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Tuesday 27 November 2012

Il lievito madre, questo mistero

Un post e' sufficiente qui per parlare del panetto che miracolosamente si gonfia e da' vita a pane, focaccia, pizza e tutto cio' che lievita. Tanto ci sono fior fiore di blog dedicati allo stesso tema, corredati da foto e consigli, metodi piu' o meno collaudati per creare il proprio prezioso panetto lievitante.
Facendo un rapido giro d'orizzonte, rimango dell'idea che il lievito madre sia un mistero anche per coloro che  sono riusciti - non si sa come - a mantenerlo in vita. Ad esempio, ho una lista di punti interrogativi che su nessun blog ha trovato risposta:
1. durante le prime due settimane lo si tiene a chiusura ermetica?
2. ama l'umidita' o il secco?
3. la croce gliela si fa sempre?
4. si unge d'olio?
5. perche' il mio lievita poco, dopo che mi aveva illuso al primo rinfresco con performance strabilianti?

Gia', dopo il primo rinfresco lo avrei chiamato Rocco in onore alla sua prestazione da fenomeno, ma da oggi (decimo giorno dalla sua nascita) ho deciso che si chiamera' semplicemente Alfredo, come nella canzone di Vasco. Sembra - dicono le food blogger - che sia essenziale dare un nome al lievito madre, anche se forse e' inutile battezzarlo in punto di morte come nel mio caso. Io comunque persevero, il colore e l'odore sono ancora buoni e stasera al rinfresco provo la rianimazione bocca a bocca con un pochino di miele. Per ora ho messo al suo capezzale delle belle arance mature.
Speriamo che un po' di buona sorte faccia il miracolo...

4 comments:

Anonymous said...

1) no.......basta coprirlo con un panno leggermente umido. Ha bisogno di respirare e entrare in contatto con i microorganismi nell'aria.
2) Non va bene nè un ambiente troppo umido nè uno troppo secco....la giusta via di mezzo. E naturalmente che non sia eccessivamente caldo....i lieviti lo patiscono più degli uomini......e tenerlo a temperature superiori a 32°-33° vuole dire ammazzarli!
3) la croce va fatta quando viene rinfrescato per usarlo negli impasti. Dopo il rinfresco basta farlo a palla e metterlo a riposare.
4) io lo ungo di olio solo per evitare che si attacchi al contenitore e per non fargli fare la pellicina.
5) il lievito ha bisogno di far maturare la propria flora batterica......e questo non si ottiene in poco tempo, ma con rinfreschi costanti, usando possibilmente sempre la stessa farina (marca e tipo) e, se l'acqua del rubinetto fosse troppo dura, acqua in bottiglia (con il residuo fisso più basso).

Li Jiao said...

Molte grazie per queste indicazioni!
Da quando ho pubblicato i miei dubbi sul lievito madre, posso dire che Alfredo ha fatto enormi progressi, per quanto tra le mille incertezze (ah, fossi passato/a prima dalle mie parti!) e proprio lo scorso weekend -azzeccando le proporzioni per puro caso negli impasti - ho realizzato una meravigliosa focaccia alta e un calzone farcito. Queste si' son soddisfazioni;)

Anonymous said...

Di solito si usa 1/4 in peso di lievito madre rispetto alla farina. (es.: 1kg farina - 250g LM)

Li Jiao said...

Non vorrei dire una sciocchezza poiche' davvero non ho segnato le quantita', ma la scorsa settimana io ho fatto una proporzione di praticamente 1:2 (farina 2v il lievito madre). Il lievito non e' ancora potente e quindi quando ne ho usato meno ho dovuto buttare tutto. Immagino che 1:4 sia la proporzione corretta per un lievito gia' "rodato"? O magari dipende dalla farina...io qui non trovo grande varieta', e devo accontentarmi di cio' che offre il mercato pechinese.