Lezioni yoga online

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Thursday, 28 February 2013

Via col Vento



Ormai sono a Pechino da 11 anni e ho tutti i vizi (e le virtu') di chi vive in questa citta' da expat da tanto tempo.
Uno dei vizi piu' recenti e' controllare piu' volte al giorno la qualita' dell'aria (aria?). Oggi secondo la bibbia dell'AQI siamo semplicemente Beyond Index (non semplicemente unhealthy, non hazardous, bensi in pratica non qualificabile, oltre i limiti). Non che ci sia bisogno dell'Index: basta guardare fuori dalla finestra e non vedere che l'ombra del palazzo che in linea d'aria sta a 100m, notare un colore grigio-verdastro nell'aria e pensare che "beh, le finestre per oggi le lascio chiuse.... il cambio d'aria potrebbe essere fatale". "Ma esco per andare a lavorare?" "Ma il vento promesso dal mio Yahoo!Widget non arriva?"

A differenza tuttavia di molti altri fellow-expat io non ho ancora un purificatore d'aria. In parte l'acquisto mi lascia perplessa (sara' davvero utile?), un po' il mio senso estetico mi fa storcere il naso di fronte a quel baraccone bianco che sembra un termosifone portatile nella migliore delle ipotesi. Ieri ho cercato un purificatore di "design", senza molto successo: le cause produttrici serie (IQ, Alen, BlueAir) non badano molto al design ma prediligono il baraccone bianco. Sembra che design e funzionalita' in questo campo specifico non vadano d'accordo... ma allora io che faccio?
Per ora, aspetto il vento.

Tuesday, 8 January 2013

E' ora di pranzo

Ecco che tra poco si ricomincerà a lavorare e tornerà il problema di cosa mangiare, dove, e soprattutto con quale tipo di attrezzatura, nel caso si opti per il fai-da-te. Non che in casa manchino i famosi tupperware o le posate che ben avvolte in pezzi di carta da cucina fanno il loro dovere, trasportate in una borsa di stoffe di quelle che i supermercati vendono al posto delle super-inquinanti borse di plastica. E' un bel daffare e soprattutto poco elegante, non c'è che dire. Possibile essere comunque alla moda anche nel trasporto vettovaglie?
I francesi pensano di sì. "Rubando" il campo ai giapponesi, monbento ha ideato e messo in vendita online una serie di stilosissime attrezzature per il lunch fuori casa: scatole (i "bento", appunto, in giapponese) colorate per il trasporto dei cibi, utilizzabili anche nel microonde; borsine pratiche ma molto modaiole per il trasporto delle scatole; posate coordinate inseribili in uno scomparto della scatola; pratici contenitori per il trasporto dei condimenti e molto altro ancora.
Naturalmente, mentre il design è europeo la realizzazione dei prodotti è cinese. Ma cosa non lo è al giorno d'oggi? Come già succedeva per la mooncup (probabilmente fabbricata a Guangzhou), anche il bento di monbento non è tuttavia acquistabile in Cina. Tanto più che in Cina di lunch-box sono pieni e che siano oggetti anche belli a loro non importa gran che. Purchè si mangi.

Friday, 4 January 2013

Invenzioni 2012

Pollice su per il casco-cuscino che ti permette di dormire ovunque tu sia, in praticamente qualsiasi posizione,

con anche due pratici fori laterali per le mani, nel caso ti accasciassi sulla scrivania dopo ore passate a lambiccarti il cervello o grattarti il naso. Ideato dagli spagnoli (sì, niente giapponesi questa volta, ma quelli lavorano per antonomasia, gli spagnoli sono latini e la siesta è importante),  si compra online per un non troppo modico 80 euro sul sito dello studio dei designer dell'Ostrich pillow.

Pollice verso per la Pizza in Padella della Buitoni. La casa produttrice ha ideato questa pasta che puoi cuocere in forno o in padella ottenendo lo stesso risultato in soli 7 minuti. Sorry, Buitoni, se è in padella non è pizza.  

Sunday, 2 December 2012

I give a shit... do you?



Some might raise eyebrows at this post title. But I have never been more serious.
I was reading one of the many articles published by Yahoo Lifestyle. They say the toilet room is one of the main bone of contention between couples, a special place where one relaxes in many ways.
That's how I discovered that November 19th is the World Toilet Day, which is not a World Expo of toilets and related accessories. worldtoiletday.org is the website of this international celebration, aimed at making people around the world more aware of the importance of having or not having good sanitation services.
As per data shared by worldtoiletday.org 1 in 3 people do not have a private, safe and clean toilet, especially in some African and Asian areas. In India, girls tend not to go to school when they have their period, since at school there are no proper facilities to deal with their personal hygiene. And much more.
In a nutshell, absence of proper toilets and sanitation systems are usually a clear indicator of underdevelopment; while building proper toilets is the starting point for more wealth. In a simple equation, they say "shit=gold".
Let's think of it next time we go.

Wednesday, 28 November 2012

La mia prima volta... con Twitter

Non sono un campione della tecnologia.
I prodotti Apple mi incuriosiscono ma non mi appassionano. Il massimo della tecnologia che possiedo e' il Kindle, tra l'altro regalatomi nella sua prima versione e quindi gia' obsoleto.
Avevo Facebook, ma l'ho lasciato perdere perche' era troppa societa' non desiderata e tutta in una volta. Sono su Anobii perche' adoro i libri ed e' un unsocial network, come piace a me.
Ho provato network di cucina che lascio perdere dopo poco perche' sono pigra e non mi va di fotografare le mie ricette.
Ho provato il social network per gatti e mi sono ritirata spaventata dall'assalto delle gattare che mi davano il benvenuto da ogni parte del mondo.
Ma con coraggio e dedizione l'altra mattina appena sveglia ho deciso che mi sarei cimentata anche con Twitter, tanto per provare. Ho gia' localizzato il pulsante per eventualmente disattivare l'account, che non si sa mai.
I miei primi followers avevano fotografie per niente equivoche, chiarissime anzi, e li ho subito bloccati. Penso di avere scoperto lo spam di Twitter.
Gli altri sono perfetti sconosciuti, in particolare autori o cantanti che desiderano lanciarsi/farsi conoscere (con me stan freschi).
Ho scritto qualche tweet  e quando ne ho postato uno sul VPN, ho in meno di 10 secondi ricevuto una mail sul mio Yahoo! che mi offriva servizi per migliorare il mio VPN...rabbrividisco. Certo non e' casuale. Ho subito ricontrollato, per sicurezza psicologica, il deactivate my account - che per me e' come il pulsante di espulsione per un pilota di aereo, la copertina per Linus, il ciucio per Maggie dei Simpsons.
Intanto continuo a twittare....

Tuesday, 21 August 2012

Dimmi chi ti scrive e ti diro' chi sei

Lo ammetto, recentemente non sono stata uno degli animali piu' socievoli sulla faccia della terra. Sara' per questo che sono cosi' delusa dalla mia casella mail?
Il mio "corrispondente" piu assiduo e' un blogger che spara un post ogni due ore perche' questo e' il suo concetto di vacanza. Tutti post molto interessanti, di economia ed attualita'... peccato che con questa raffica passi perfino la voglia di leggere i titoli dei post.
Ci sono poi le mail di GialloZafferano, che puntualmente mi arrivano informandomi delle ricette del giorno. Tranne la torta 7 vasetti non ne ho mai provata una, di solito in casa non ho tutti quegli ingredienti. Ma non posso lamentarmi, dal momento che ho la memoria (ormai lontana) di essermi iscritta io alla newsletter.
Mi sono invece cancellata dalla newsletter di Groupon.it poiche' ero stanca di vedermi offrire a prezzi scontatissimi il solito materasso in lattice e cene per due a base di pesce a Parma e provincia.
Direttamente nello Spam mi vedo invece offrire da non ho capito chi la fantastica scopa elettrica della Vileda. Si', l'articolo mi tenta, lo ammetto, ma meglio lasciarlo dove Yahoo lo ha voluto spostare: casella Spam.
C'e' poi Simon Quadro (e' il suo nome d'arte, ma lui non lo sa) che mi scrive solo perche' stiamo arrangiando una compravendita di ... un quadro.
Farei di tutta l'erba un fascio accorpando Amazon.it, Amazon.com, IBS e Barnes&Noble, aficionados, tanto quanto io sono affezionata a loro.

L'elenco potrebbe continuare. Cio' che e' evidente - e che mai avrei voluto ammettere neppure a me stessa - e' che sono il piu' lampante esempio del consumismo imperante. O quanto meno del tentativo ben riuscito del mondo moderno di bombardarmi di ogni genere di offerta e tentazione, tanto prima o poi... ci cadro' no? Forse non comprero' la scopa elettrica o il materasso in lattice, ma prima o poi un libro che non leggero' da Amazon e Co. mi fara' fare il benedetto click. Perche' ognuno di noi ha i suoi punti deboli e la Pubblicita' apparentemente conosce  benissimo i miei.

Tuesday, 22 May 2012

Serenata metropolitana

Sono le 10 passate e di colpo e' buio, tutto si spegne in casa, solo nel tuo appartamento, e sai anche senza controllare il contatore che hai esaurito i Watt a tua disposizione - ti rivesti a lume di candela, ringraziando di avere conservato quel moccolo orrendo di candela e solo perche' non si stacca piu' dal suo vaso in vetro - ti armi di denari, carta elettricita' e cellulare e ti lanci nella notte - e scopri che sei solo, ma con altri 20 milioni di abitanti - prima tappa la banca dietro casa con i terminali di sopravvivenza fai da te - nonostante i primi 5 tentativi e' un buco nell'acqua - chiedi aiuto ad una ragazza dall'aspetto gentile sperando non sia una rapinatrice travestita da brava ragazza - ti chiede perche' diavolo tu voglia comprare 2000rmb di elettricita', se vivi sola - non hai il coraggio di dirle che hai comunque 100mq e non 10 come probabilmente lei e dici ok, ne compro meno -  lei sarebbe disposta addirittura ad usare il suo bancomat per te, ma e' la tua carta elettricita' il problema - vi salutate con cortesia - prendi un taxi e dici al tassista dove vuoi andare - lui guarda con sorpresa il bigliettino con indirizzo che gli porgi e scoppia a ridere quando gli spieghi che a casa non c'e' piu' elettricita' - tu con sorpresa ti rendi conto che conosce l'indirizzo di questo posto iper nascosto che risponde al nome pomposo di State Grid - suoni il campanello 2 volte prima che il custode si svegli - il cancello fatica ad aprirsi, si impenna sulle ruote, gli dai una mano - la ragazza allo sportello e' ancora quella di 2 anni fa - puoi pagare solo in contanti - carichi e torni in taxi, lo stesso di prima perche' il tassista ha detto ok, ti aspetto - correte verso casa mentre pensi tutto quello che hai sempre pensato - paghi, sali, inserisci la carta nel contatore, tiri su la levetta - entri in casa - fiat lux - non ti senti il Dio dei cristiani ma Apollo un po' si'

Sunday, 6 May 2012

Io speriamo che me la cavo

Quando sono arrivata a Pechino 10 anni fa, mi sono letteralmente riempita la casa di audio cassette per esercizi di interpretazione. Al tempo, erano pochissimi i libri con cd annesso, mentre diffuse erano ancora le classiche registrazioni su nastro. Oltre alle cassette, di quell'epoca conservo ancora un walkman... si', uno di quegli ormai fastidiosissimi oggetti che non hanno nulla di digitale e pertanto risultano oggi obsoleti ed inutili.
O no?

Da tempo pensavo di convertire le mie cassette in file audio su pc o su cd. Anzi, volevo FARLE convertire, a pagamento, in qualche negozietto che offre quel tipo di servizio. Ogni volta la pigrizia ha avuto la meglio e quindi le cassette si sono accumulate, le batterie hanno emesso la loro polverosa suppurazione ecc. ecc.
Fino ad oggi. Per la conversione fai-da-te basta davvero poco. E nella fattispecie
1. walkman funzionante;
2. pc funzionante, naturalmente dotato di scheda audio, ma al giorno d'oggi ce l'hanno tutti o quasi;
3. cavo di collegamento maschio-maschio per connettere il walkman al pc;
4. il software Audacity, scaricabile gratuitamente da Internet, per attuare la conversione.

Una volta aperto Audacity, lo si avvia premendo sul pulsante rosso di registrazione e si preme sul Play del Walkman, che e' stato collegato con il cavetto di cui al punto 3. Dopo una prova di registrazione di 10 secondi circa per verificare se il volume e i rumori di sottofondo debbono essere regolati, si puo' procedere alla registrazione delle nostre audiocassette. Una volta registrate da Audacity, e' facile esportare i files sul pc (o cd o altro supporto a scelta). E cosi', eccomi qui, lato B dopo lato A dopo B dopo A....
Una volta avviata la registrazione, non ci rimane che aspettare il click di fine nastro e quindi possiamo nel frattempo dedicarci ad altre attivita'.

Tuesday, 31 January 2012

eBook o non eBook? Questo e' il problema

Proprio dopo aver comprato un suo libro sul Kindle Store di Amazon, trovo oggi un commento di J. Franzen sugli eBook. E a lui proprio non piacciono.
Sebbene io condivida al 100% il suo piacere per la carta stampata, c'e' da dire che ci sono numerosi controcommenti che subito saltano alla mente.
Ad esempio, se lui e' cosi' contrario, com'e' che i suoi libri si trovano comunque in versione elettronica? Strapotere delle case editrici o scelte consapevoli di chi fa lo scrittore non solo per piacere artistico ma anche per guadagno? Di certo se un libro e' disponibile anche in versione elettronica, il numero dei lettori aumenta: non tutti hanno il tempo di andare in libreria e/o non tutti hanno la pazienza di aspettare giorni, a volte settimane, per vedersi recapitare un libro a casa.
Inoltre, e' vero che il mio Kindle potrebbe cadermi domani nella vasca da bagno, ma non per quello perderei i libri che ho acquistato e che comunque sono immagazzinati in diversi altri marchingegni, per non dire nel mio account Amazon. E' piu' probabile che i miei libri in versione cartacea vadano tutti o in parte persi la prossima volta che decido di traslocare!
E poi, predilige DAVVERO le edizioni tascabili dei libri? Certo, costano meno, sono piu' comode, meno pesanti e ingombranti da trasportare in borsa ma... ricordo ancora quando da bambina guardavo affascinata a casa della mia amica D un'edizione di Don Quixote splendidamente rilegata in cuoio, con il titolo inciso a lettere dorate... Per carita', io stessa compro paperback ed edizioni tascabili a iosa per ovvi motivi economici e di spazio. Ma non e' una scelta, come dire, libera.
Insomma, non e' che Franzen ha commentato tanto per commentare?

Friday, 30 December 2011

Misteri dal mondo

Quando si arriva a fine anno, spesso non si ha un bel niente da dire. Non parlo di me, ma dei giornali e dei media in generale. Forse quest'anno con tutta la crisi, il cambio di Governo, il ritrovamento della salma di Mike, i maneggi del Trota (anche se forse, a giudicare dalle ultime dichiarazioni, e' il padre del Trota che si fa...) ecc.  non e' stato cosi', ma ugualmente e' ben visibile lo sforzo di voler pubblicare qualche notizia ad ogni costo.
Ed ecco  rispolverare alcuni dei misteri piu' misteriosi della nostra storia, attribuendovi nuove scoperte e spiegazioni sicure ... come ad ogni fine anno.
Cosi' ecco chiarito "il mistero di Stonehenge". Tutti ci si arrovellano da tempo immemorabile, ma alla fine di quest'anno 2011 ecco svelato il tutto: sia la proveninenza dei monoliti (Galles) sia la funzione del sito, sicuramente dedicato al culto del Sole ben prima del posizionamento delle pietre, come rivelerebbe un recente studio archeologico che dovrebbe comunque proseguire per i prossimi due anni.
E cosi' ecco rivelato il misterioso sorriso della Gioconda di Leonardo: il sottile velo in mussolina che la donna indossa, visibile solo con strumentazioni tecniche di precisione, indicherebbe chiaramente che quella se la ride perche' e incinta. E non perche' sullo sfondo (anche quelli pero' non visibili ad occhio umano, chiaramente) ci sono un coccodrillo, un paio di serpenti e forse pure una scimmia, un leone e un bufalo. Quasi tutta la savana, quindi, sui dolci pendii delle colline toscane...
Lo Yeti (o abominevole uomo delle nevi) e' stato invece filmato e catturato in Russia... ma le autorita' non hanno resistito e poche ore dopo, senza neppure aspettare il cambio del calendario, hanno rivelato che era tutta una bufala
Almeno in quest'ultimo caso, tiriamo un sospiro di sollievo: di certo ci sara' un nuovo avvistamento verso la fine del 2012. Se no che ci rimarrebbe da commentare?

Thursday, 29 December 2011

Taobao - ovvero dove i cinesi comprano e tu no



Chi non ha sentito parlare di taobao.com, il sito cinese simile al nostro eBay ma ... di piu'. Ci trovi di tutto e di solito a prezzi imbattibili. Ci ho visto il telefono cordless EASA Panasonic tipico dei film americani Anni Ottanta che vado cercando ovunque, ci ho visto il Bimby che la mia amica C mi ha detto essere l'elettrodomestico del momento, ti fa il risotto se tu gli dici "risotto" e ormai ci si sposa solo per averlo in lista nozze e farselo regalare da qualcuno. Ci ho visto il tavolino pieghevole da colazione a letto, stile Foppapedretti, in legno, che ho cercato ad IKEA e in tutti i mercatoni che odio e non l'ho mai trovato, se non in plasticona e alluminio.
Si', ho visto tutto questo ed altro, a prezzi sicuramente interessanti, ma ogni volta che ho cercato di comprare ho dovuto rinunciare. Che cos'e' questo Alipay? E poi, anche quando non compare l'opzione di pagamento Alipay, come mai il servizio di online banking non funziona MAI quando si tratta di taobao.com? Insomma, mi sono ritrovata il carrello spesa pieno di almeno 7 tavolini Foppapedretti, fino a quando all'8 tentativo mal riuscito il sistema mi ha detto "o compri qualcosa o svuoti il carrello". Cornuta e mazziata.
Ho letto tutte le istruzioni online scritte per i laowai (stranieri) come me, ma deve averle scritte un laowai come me che non ci ha capito niente. Ci rinuncio? diciamo che del cordless faccio senza e il Bimby non mi serve, preferisco cucinare. Ma il tavolino, no, quello lo voglio. Ho contattato direttamente la ditta, me lo mandano allo stesso prezzo pubblicizzato su Taobao. ... chi la dura la vince!