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Thursday, 24 July 2014

Buoni libri

Non e' sempre facile scegliere un buon libro, e' questione di fortuna, di imbroccare il titolo giusto, o di avere amici che hanno i nostri stessi gusti letterari e capaci di orientarci nella scelta.

Trovare due buoni libri e di fila e' pressoche' un miracolo. E io sono stata miracolata.
1. La famiglia Moskat di I. B. Singer. Ecco un "miracolo" della letteratura ebraica, una saga famigliare di inizio Novecento che trascina il lettore attraverso un torpore generazionale lungo 600 pagine, dove nulla sembra realmente accadere o cambiare, se non lo sfondo storico. Il romanzo e' immobile, come il suo personaggio principale, che riesce a non fare nessun progresso palpabile nel corso degli anni pur esercitando un richiamo magico non solo sui personaggi che lo circondano, donne in particolare, ma anche sul lettore.
2. Vita di Melania Mazzucco. La storia (ampiamente romanzata) della famiglia dell'autrice - che e' poi la storia dei nostri connazionali che ad inizio secolo andavano a cercar fortuna oltreoceano. Chi rimanendovi poi, tra alterne fortune, per realizzare il sogno americano e chi facendo ritorno in Italia, perche' la sfortuna in patria e' sempre piu' dolce che non all'estero.

Singer scriveva all'indomani della seconda guerra mondiale in yiddish e supervisionava personalmente la traduzione in inglese ad opera di amici e parenti. La Mazzucco scrive in uno splendido italiano, confessando di non avere particolare feeling per la lingua inglese.
Singer scrive un romanzo universale, riflessivo, intellettuale; la Mazzucco e' alla ricerca di se stessa attraverso la storia particolare di Vita e Diamante. 
Singer scrive di personaggi largamente frutto della sua fantasia; la Mazzucco prende spunto dalla realta' genealogica e storica documentata, anche se  il dubbio che Vita sia mai realmente esistita non si acquieta mai.
Due opere profondamente diverse, insomma, ma stranamente simili. Entrambe parlano di popoli con storie difficili - gli ebrei da una parte, gli italiani dall'altra. Entrambi cercano fortuna in America. Entrambi in America possono si' raggiungere la fortuna, ma senza mai riuscire ad amalgamarsi con la cultura locale, sempre ai margini,ghettizzati, in lotta per la conquista di ogni singolo centimetro verso l'alto, o per la pura sopravvivenza. 
I protagonisti maschili cercano fortuna, pensando che lo spostamento geografico sara' decisivo: Asa Heshel a Varsavia, Diamante a New York. Ma nessuno dei due trovera' cio' che cerca, Asa Heshel per il suo naturale, congenito immobilismo, Diamante perche' non riuscira' mai a diventare vincente in una terra in cui adattarsi, piegarsi, scendere a compromessi e' tutto, sicche' il piu' debole, il meno adattabile e' destinato a perire - o a tornare indietro. 
In entrambe le opere si agita lo spettro della guerra, tra lo sfondo e il primo piano, toccando piu' o meno da vicino le vite dei protagonisti, il loro presente - o il loro passato, perduto.

Da leggere.

Monday, 20 August 2012

Legitimate rape

Qualcuno ora mi deve spiegare cosa sarebbe lo stupro legittimo di cui parla il senatore americano Todd Akin. Perche' a me francamente sfugge. E' uno stupro cui si e' acquisito diritto chesso, per discendenza? E' lo stupro riconosciuto dalla legge? E' lo stupro che avviene quando il marito (o la moglie) decide che si avvarra' del corpo del proprio coniuge che questi sia consenziente o meno perche' tra coniugi ci sono diritti e doveri? No, non penso che il mio inglese sia di livello abbastanza alto per capire esattamente di cosa si sta parlando quando si associano legitimate e rape.

Tuttavia, mi viene in mente il caso di Franca Viola, che per prima, nel 1965, prese metaforicamente a picconate l'art. 544 del codice penale il quale prevedeva il "matrimonio riparatore": in caso di stupro, anche a danno di minorenne, se il criminale proponeva  il matrimonio alla vittima, il reato contro la persona decadeva e rimaneva un semplice reato contro la morale. Questo andava a beneficio del criminale ma anche della vittima, chiaramente per la morale del tempo, che altrimenti nessuno piu' avrebbe voluto.
Franca Viola e la sua famiglia rifiutarono il matrimonio riparatore e il suo stupratore passo' 10 anni e un po' in  carcere - per poi essere ucciso a colpi di lupara una volta scarcerato, ma questa e' un'altra storia.

Che Mr. Akin avesse in mente qualcosa del genere mentre parlava?

P.S. Franca Viola si sposo' per amore e non per stupro ed ebbe due figli. Il quasi biblico art. 544 venne abolito, ma solo nel 1981.

Sunday, 12 August 2012

Cesare Battisti, scrittore

More about Avenida revolucion...Ed ex terrorista, recita la solita Wikipedia. Eccone un altro, che qualche omicidio sulla coscienza lo ha, ma che passera' alla storia come intellettuale, al pari di Sergio Segio, e chissa' quanti altri come loro.
Va bene che scrive prevalentemente in francese, ed e' pubblicato in Francia, alcuni dicono senza neppure troppo successo. (Su Anobii.com i proprietari di libri da lui firmati sono davvero pochi e su Amazon ci sono i titoli dei suoi libri, ma sono out-of-stock, proprio come quelli della Gotti, figlia del celeberrimo gangster americano). Il Corriere della Sera, qualche anno fa, lo definiva"affermato scrittore".
Eppure sembra che qualcuno lo abbia pubblicato anche in Italia e fa sorridere (eufemismo) la recensione di "Avenida Revolucion"  :
"Finalmente anche in Italia Avenida Revolucion di Cesare Battisti, uno dei più importanti autori noir italiani e tra i più apprezzati scrittori di genere a livello europeo".

Certo, uno tra carcere, latitanza ed esilio ha un sacco di tempo per pensare, e quindi scrivere. Pero' potrebbe pure intrecciare ceste di vimini o imparare l'arte dell'uncinetto, vendere i suoi manufatti e quindi diventare "uno dei piu' importanti artigiani locali". Faccio per dire. E invece no, diventa intellettuale. Quindi uno che ha un sacco di tempo per pensare e' un intellettuale. Anche se prima quel tempo lo impiegava per ordire crimini veri? Non poteva gia' allora ordirne sulla carta, con tutto quel tempo per pensare?
Non finiro' mai di stupirmi e di indignarmi.

Monday, 6 August 2012

La Prima Linea

Ieri pomeriggio ho guardato un film italiano, abbastanza recente, intitolato La Prima Linea. La storia e' quella del gruppo armato Prima Linea, nato in Lombardia nel 1976, e in particolare della coppia Sergio e Susanna. Conosciutisi ed innamoratisi durante le riunioni e le azioni del gruppo, finiranno con lo sposarsi in carcere quando vi finiranno entrambi a causa della loro attivita' terroristica.
Il film puo' piacere o meno, ma certo quando si arriva alla fine e si legge che Sergio Segio e' stato liberato nel 2004 e ora si dedica ad attivita' di volontariato con Susanna - liberata prima di lui - viene voglia di saperne di piu'.  Wikipedia subito spiattella che Sergio e' un "ex terrorista e scrittore italiano". Alla voce sotto, le immagini, dove le due anime redente (Sergio e Susanna) ridono felici da dietro le sbarre del gabbiotto al processo. Ma che avranno avuto tanto da ridere? E soprattutto, come mai adesso lui e' addirittura "scrittore", un rappresentante degli intellettuali della nostra Italia, un rispettato e addirittura premiato membro della nostra societa'?
Se la giustizia ha deciso che i due (colpevoli fra le varie cose di omicidio) dovessero essere reintegrati nella societa' prima del tempo previsto, avra' avuto le sue buone ragioni. Ma c'e' re-integrazione e re-integrazione. Non c'e' bisogno di premiare persone del genere. Si sono pentite? Bene, ma continuino il loro pentimento in sordina. Non come due dei migliori prodotti della nostra societa'. Erich Priebke non puo' neppure andare al ristorante senza suscitare indignazione e polemiche, nessuno gli farebbe firmare articoli e libri, per quanto di certo qualcosa da raccontare ce lo avrebbe anche lui. Sergio e Susanna non sono piu' in prima linea: dovrebbero stare con umilta' dietro, in ultima fila, per non disturbare.
Perche' solo in Italia le azioni non hanno conseguenze?

Monday, 28 May 2012

Zuppa di vipera, prosciutto di tasso ed altre... stranezze.

The Curious CookbookIl bibliotecario della Guildhall Library di Londra, il signor Peter Ross, ha di recente pubblicato una storia dell'Inghilterra attraverso la presentazione delle ricette che nei secoli si sono susseguite nel paese. Da 25 anni lo studioso compie ricerche sulle ricette del passato e ne ha estrapolato alcune delle piu' curiose per presentarle al mondo di oggi. Il suo messaggio sarebbe, secondo il Mail Online 'guardate che roba 'sti cuochi inglesi, quanta inventiva gia' nel passato! speriamo che traggano isperazione da queste ricette - senza pero' usare specie in via di estinzione eh!'.
Certo che la cucina inglese non e' mai stata presa da nessuno ad esempio (anzi) e se adesso si mettono pure a cucinare zuppa di vipera, pasticcio di passeri e altre... stranezze... direi che la loro fama gastronomica potrebbe risentirne a livello mondiale.
Inoltre, spero che il sig. Ross non abbia davvero supposto che le lasagne siano state inventate dagli inglesi, come lascia intendere il Mail Online - basandosi sull'assunto che se gia' gli inglesi ne mangiavano un tipo nel Trecento allora forse... . Anche se tutto puo' essere, ricordiamo che gia' Cicerone andava ghiotto della lagana, la parente piu' stretta della nostra lasagna da cui, appunto, deriva il nome odierno. Diciamocelo: gli inglesi in cucina non hanno inventato niente degno di nota. Fatto salvo il trifle, se davvero e' servito a dare vita a quella cosa fantastica che e' la zuppa inglese.

Saturday, 17 March 2012

The Iron Lady


Ne parlano tutti bene, soprattutto dell'interpretazione di lei, Maryl Streep, che si e' cosi' guadagnata un Oscar come miglior attrice protagonista.
Tuttavia, fin dall'inizio, per quanto invogliata da tutto cio' che di positivo avevo sentito dire, mi sono sentita prendere da un mini-attacco di nausea. Si', perche' la mitica Signora Thatcher (oggi Baronessa, credo) e' ancora viva e mi e' subito apparso di cattivo gusto dipingerla in preda ad una demenza senile che la fa parlare costantemente con il fantasma del marito. Il film, cosi' impostato, sembra piu' una celebrazione di questo legame di amore che dura al di la' dei confini naturali della vita e della sanita' mentale. Un concetto bellissimo, ma non quello che ci si aspetta nel mettersi a guardare un film che si intitola The Iron Lady.
La Signora Thatcher e' ricordata dal pubblico in eta' per farlo come un personaggio fra i maggiori del suo secolo, per le scelte impopolari soprattutto, per i disordini sociali degli Anni Settanta, gli scioperi dei minatori,  per la guerra nelle Falklands e, non ultimo, per essere una delle pochissime donne al timone in un mondo prevalentemente maschile. Oggi ci sono le Merkel, le Clinton, le First Lady americane a volte perfino piu' in vista dei mariti. Margaret era praticamente sola, in un mondo di Reagan, Bush, Kohl, Mitterand, Gorbacev. Simpatie, ne riscuoteva poche. Cosi' ha ancora meno senso farla uscire da Downing Street n. 10 con il sottofondo della Casta Diva (quale che sia il rimando interno ad una precedente scena del film) e terminare il film con il Preludio di Bach, che a me fa venire in mente subito l'Ave Maria e quindi mi porta naturaliter a cadere dal divano pensando "E ora che c'entra questo con Margaret Thatcher??"




Thursday, 2 February 2012

The origin of things

I have often wondered about the origin of the word HANDKERCHIEF. How come something to blow your nose, wipe your eyes and so on and so forth is called... handkerchief?
Apparently, the answer lies in China. French sailors went back to France during the 15th century, bringing back light pieces of cloth that were particularly appreciated by French ladies. They were originally used by Chinese women to cover their heads and protect them from the sun while working in the fields. So here came the French name: couvrechef (cover for the head) which was later anglicized into kerchief. Since basically at the beginning it was just a fashion item to be carried around, it soon became known as hand kerchief: ladies had parasols against the sun and it was common to wipe one's nose in a sleeve or blow it into the air.
Only in the 16th century, the etiquette started being against using sleeves, while blowing into the air was still admitted. Erasmus of Rotterdam in 1530 recorded that the right way to blow one's nose was the hand kerchief, soon to become handkerchief, still mostly unknown to the Chinese (at least for nose blowing). Those sailors should definitely come back to China with some.



Contadina con fazzoletto, Cesare Laurenti

Friday, 20 January 2012

Donne&Disastri




Se dietro ad ogni grande uomo c'e' sempre (o quasi) una grande donna, forse e' vero che dietro a (molti) grandi disastri c'e' pure una donna. Non a caso chi dice donna dice danno e bacco tabacco e venere riducono l'uomo in cenere - o almeno cosi' vorrebbe la saggezza popolare.
Lo sa bene il capitano della Costa Concordia, naufragata miseramente in probabilmente 20cm di acqua da tanto era vicina alla costa. Sempre che sia vero che la bionda 25enne moldava fosse accanto a lui mentre faceva finta di pilotare la nave, o forse, chissa', voleva darle prova di quanto era abile a farlo... how to impress a lady.
Il Capitano Schettino avrebbe quindi dimenticato per un attimo la storia di Adamo&Eva, o quella di Elena di Troia, o il Ratto delle Sabine o la mia adorata Anna Bolena (anche se Enrico VIII tutto sommato era gia' un po' picchiatello di suo). O semplicemente guardate il ruolo delle donne nell'ultimo Governo Berlusconi.
Il Capitano avrebbe dovuto leggere di piu' la Bibbia o le tragedie greche o badare di piu' alla storia recente del suo paese mentre era alla guida del paese... ops, della nave.

Friday, 30 December 2011

Misteri dal mondo

Quando si arriva a fine anno, spesso non si ha un bel niente da dire. Non parlo di me, ma dei giornali e dei media in generale. Forse quest'anno con tutta la crisi, il cambio di Governo, il ritrovamento della salma di Mike, i maneggi del Trota (anche se forse, a giudicare dalle ultime dichiarazioni, e' il padre del Trota che si fa...) ecc.  non e' stato cosi', ma ugualmente e' ben visibile lo sforzo di voler pubblicare qualche notizia ad ogni costo.
Ed ecco  rispolverare alcuni dei misteri piu' misteriosi della nostra storia, attribuendovi nuove scoperte e spiegazioni sicure ... come ad ogni fine anno.
Cosi' ecco chiarito "il mistero di Stonehenge". Tutti ci si arrovellano da tempo immemorabile, ma alla fine di quest'anno 2011 ecco svelato il tutto: sia la proveninenza dei monoliti (Galles) sia la funzione del sito, sicuramente dedicato al culto del Sole ben prima del posizionamento delle pietre, come rivelerebbe un recente studio archeologico che dovrebbe comunque proseguire per i prossimi due anni.
E cosi' ecco rivelato il misterioso sorriso della Gioconda di Leonardo: il sottile velo in mussolina che la donna indossa, visibile solo con strumentazioni tecniche di precisione, indicherebbe chiaramente che quella se la ride perche' e incinta. E non perche' sullo sfondo (anche quelli pero' non visibili ad occhio umano, chiaramente) ci sono un coccodrillo, un paio di serpenti e forse pure una scimmia, un leone e un bufalo. Quasi tutta la savana, quindi, sui dolci pendii delle colline toscane...
Lo Yeti (o abominevole uomo delle nevi) e' stato invece filmato e catturato in Russia... ma le autorita' non hanno resistito e poche ore dopo, senza neppure aspettare il cambio del calendario, hanno rivelato che era tutta una bufala
Almeno in quest'ultimo caso, tiriamo un sospiro di sollievo: di certo ci sara' un nuovo avvistamento verso la fine del 2012. Se no che ci rimarrebbe da commentare?

Thursday, 22 December 2011

Flowers of War



E' il post. n. 100 quindi ho pensato che dovevo darmi tono e volume con un qualcosa di serio e magari non parlare di insetti e/o simili. Presto fatto.
Qualche sera fa sono stata al cinema, per vedere l'ultimo successo della star cinese , il noto regista Zhang Yimou. Dopo averci abituato a film epici come Hero, storie neorealiste come Non Uno Di Meno, e le storie al femminile con il viso forte di Gong Li sempre in primo piano, da Ju Dou a Lanterne Rosse, Zhang Yimou capitola e paga il suo tributo ideologico al suo paese e produce Flowers of War.
E' per certi versi film epico, e' in qualche modo neorealista, e' una storia al femminile, di sicuro. Ma e' soprattutto patriottico e propagandistico. Un film scritto e diretto quasi sotto dEttatura. Un film che fa piangere i cinesi e riaccende il (mai spento) odio per i Giapponesi, perche' basta suscitare un po' di antipatia per ravvivare una fiamma che nessuno ha interesse a spegnere. Un film che esalta l'eroismo dei cinesi ("anche se all'epoca l'esercito non aveva a disposizione armi all'avanguardia" dice la voce narrante, quasi un tributo a quel dispiego di forze militari che tutto il mondo pote' o dovette osservare non piu' di due anni fa in occasione dei 60 anni della Repubblica Popolare Cinese); che esalta le virtu' femminili delle cinesi; lo spirito di abnegazione e sacrificio del popolo tutto. Forse in tempo di guerra sara' (stato) anche cosi', difficile immaginarlo in un paese in cui la maggior parte della gente ti calpesterebbe per poter entrare primo su un autobus o in cui chi ha un pizzico  di piu' viene guardato con invidia e appena possibile "castigato" per quel po' di piu' da chi gli sta intorno. Ma atteniamoci al film.
Un film in cui il protagonista maschile occidentale (Christian Bale) fa la figura del coglione cominciando a redimersi solo verso la meta' del film. Beh, i Giapponesi non si redimono mai, diciamo che ci e' andata bene?
Scene di guerra montate e girate da vero maestro quale e' il regista Zhang. Bravo il cast (escludendo Bale, che forse aveva bisogno di soldi).
Assolutamente da vedere.

Thursday, 15 December 2011

Superstizioni italiane

La mia amica A mi chiedeva perche' per noi italiani porta jella anche il numero 17, oltre al 13.

Gia', perche'? Il 17 sembra avere radici superstiziose legate al mondo greco-latino. Se Pitagora e i suoi seguaci lo odiavano come numero che turbava la perfezione del 16 e del 18, nel Medioevo la scritta VIXI (vissi in latino) riportata sulle tombe romane venne interpretata come un XVII (17 in numeri romani) e quindi un simbolo di morte.
E se il "13 a tavola" ha le sue radici religiose nell'Ultima Cena, anche il 17 ha un suo trascorso nell'Antico Testamento: il Diluvio Universale secondo la Genesi comincio' il 17mo giorno del secondo mese.
La superstizione del "venerdi' 17" deriva da un dato storico non ben definito, secondo cui l'ordine di sterminare i Templari sarebbe arrivato quel giorno... o forse era "venerdi' 13".
Il colpo di grazia ce lo da' la Smorfia Napoletana, secondo la quale il 17 e' "'a disgrazia", la sfortuna.

Se pero' devo esprimere un parere non legato ai fatti, direi che piu' superstizioni abbiamo  e piu' siamo in grado di gioire della fortuna... nonostante tutto!

Sunday, 27 November 2011

La politica della domenica: Manuale Cencelli



La Lega ha detto che le nomine di sottosegretari e vice ministri del Governo Monti sono da "manuale Cencelli"
E che era questo manuale? Ma soprattutto, per dirla con Don Abbondio: Cencelli, chi era costui?
Massimiliano Cencelli era un funzionario della DC negli Anni Sessanta.  Da una sua idea, nacque un prontuario che stabiliva la percentuale di ministri, vice ministri e sottosegretari da attribuire ad ogni forza politica perche' nessuna avesse a recriminare, specie quando si trattava di un governo di coalizione.
Le cariche avevano un valore qualitativo differente, tanto che si dice che, ad esempio, un posto da ministro fosse equivalente a 2 sottosegretari e mezzo.
Sembra che il manuale non sia mai stato pubblicato, ma che ne esistesse un formato pamphlet ad uso e consumo dei politici. Che qualcuno lo abbia davvero rispolverato?

Saturday, 26 November 2011

Salsomaggiore chiuso per... terme

Cosi' titolava La Repubblica (Parma) online qualche giorno fa, offrendo un servizio fotografico di una Salsomaggiore ormai in balia della decadenza piu' assoluta, muri scrostati, negozi chiusi, vie deserte. Mancavano solo gli ululati dei lupi sullo sfondo e il quadro sarebbe stato quello di una completa desolazione.

In effetti, da anni la Salso del presente non e' piu' la Salso dei miei ricordi. Vent'anni fa, ci si andava al passeggio la domenica pomeriggio, fra folle di locali e ospiti delle Terme in villeggiatura che si affollavano per le vie del piccolo centro ad ammirare le vetrine. Il sabato sera ci si andava a mangiare o in qualche locale "in". Le vie del centro, affollate come di giorno, fiorivano di bar con tavolini all'aperto e piano bar.
La settimana di settembre dedicata alle Miss era un pieno assoluto di gente curiosa, parenti delle ragazze in gara, telecamere...


Non saprei quando e' cominciata la decadenza, ma ad un certo punto a Salso non si andava piu' se non in quella famosa settimana di settembre. La stessa economia locale sembrava ruotare unicamente intorno a quell'evento, come se Salso si reggesse ormai solo su una delle 52 settimane che fanno un anno. Certo aver dovuto abbandonare anche il Concorso della bellezza nostrana deve aver dato un bel colpo a tutti. Il sindaco, nel rinunciare ad ospitare le Miss perche' il costo era troppo elevato e si doveva scegliere tra quello o una scuola materna, avrebbe optato per la scuola materna.
Chissa' se davvero ci costruiranno un Casino. Chissa' se riusciranno a far rifiorire questo gioiellino dello stile Liberty poggiato fra le meravigliose colline dell'Appennino Parmense. Di certo ci vogliono i soldi, ma anche qualche idea e un po' di spirito di iniziativa non guasterebbe. In fondo, Salso ha gia' molto: se ci si arriva in auto,  si rimane meravigliati dalla bellezza del paesaggio circostante; i pregiati edifici del Liberty di Galileo Chini; le acque termali; un'infinita' di alberghi, pensioni e affittacamere. Lo scheletro c'e'. Basterebbe recuperare lo spirito. E poi, certo. I soldi. 

Saturday, 19 November 2011

Modi di dire

More about La nostra guerra Sto leggendo un bel libro di Enrico Brizzi, La Nostra Guerra. Qualcuno lo ricordera' per Porci con le Ali. Jack Frusciante e' uscito dal gruppo.
Il romanzo e' ambientato nella sua Bologna, epoca Seconda Guerra Mondiale. I protagonisti spesso usano l'imprecazione "Merda zaniboni!" per esprimere stupore o rabbia. Ma che vuol dire "merda zaniboni"?
Zaniboni era un imprenditore bolognese che, nel primo dopoguerra, per primo fece dello svuotamento dei pozzi neri il suo business. Il materiale svuotato dai pozzi neri veniva trasportato su carri trainati da cavalli che quindi spargevano uno spiacevole olezzo per le strade. Il loro passaggio era quindi spesso sottolineato dai passanti con l'espressione ... "Merda Zaniboni!"

Thursday, 10 November 2011

Mater semper certa, pater... nunquam


Vecchio detto per una vecchia questione reale e dinastica. Lasciando da parte per una volta i Tudor (la mia famiglia reale preferita) mi butto a pesce sulla vecchia questione della povera Lady Di e dei suoi amori extra-coniugali. 





Era belloccio...
....
Mentre il principe William - che solo qualche anno fa sembrava avere ereditato solo la bellezza raffinata della madre - va facendosi sempre meno avvenente e forse piu' simile al padre (il naso? l'inizio della recessione dei capelli? Chissa'), il principino Harry si sta trasformando in un bel pezzo di ragazzo, dall'aria sbarazzina e simpatica che compensa per i tratti forse non proprio da manuale estetico e sempre piu' simile al presunto padre, James Hewitt.
Certamente entrambi figli di Lady Di. Per il resto, chi puo' dirlo?

Padre?

Figlio

Sunday, 6 November 2011

Shoes matter



If you get married and they only throw rice and confetti at you... you are lucky.
In England, during the Tudors' reign (when else?), they would throw shoes, old shoes, but always shoes. Rice and grains in general were meant to symbolize fertility and wealth, while it's debatable what shoes stood for. Mr. Panati in his Extraordinary Origins of Everyday Things suggests that shoes were a phallic symbol since ancient times and they had the same meaning as rice throwing. I am not totally sure about it since I learned it was Freud who tied them to sex, and particularly to female reproductive organs (shoes are hollow...).
The groom could also hit the bride with a shoe, to show his superiority and to mean she had become his ownership. Needless to say, this is now completely out of time: nowadays men just fall under female high heels&stilettos!

Tuesday, 27 September 2011

Jackie Kennedy vs. Jackie Kennedy


Aspettavo con ansia le sue rivelazioni post-mortem. Certo, dalle "anticipazioni" che si leggono sembra ci sia ben poco di cui meravigliarsi.

La sua opinione su Lyndon Johnson? Beh, Jackie non mise praticamente mai piu' piede alla Casa Bianca dopo che lui divenne presidente...
JFK criticava i riti orgiastici di Martin Luther King e lei rabbrividiva nel vederne una foto? Ipocrita l'uno e lei chissa' che brividi doveva avere ogni mattina risvegliandosi accanto al marito...
Amante di Gianni Agnelli? Alla buon'ora, sorprende di piu' che si sia sposata Onassis, considerazioni economiche a parte!
Eppure, nonostante le "anticipazioni" deludenti, leggero'Jacqueline Kennedy: Historic Conversations on Life with John F. Kennedy'. Ormai e' una missione. Vorrei solo che anche Anna Bolena avesse avuto l'opportunita' di lasciare le sue rivelazioni.

Monday, 26 September 2011

The Last King of New York. And his Princess.






I know that being Italian I should probably comment on Mrs. Gelmini's gaffe or some Berlusconi stuff. But I don't feel like it. There would be too less to add to what has already been said.

Let's talk about the Gottis, instead, and in particular John Gotti and one of his daughters, Victoria.
So this John Gotti was not at all famous like Lucky Luciano or Al Capone or all the lot, even though he had the merit to reunite under his own egida the 5 Mafia families of New York. He is much more remembered for his style: very elegant, so much that he earned the nickname of the Dapper Don; apparently totally unscathed by the many trials he underwent without ever being pinned to his many crimes, characteristic that earned him his second nick: Teflon Don - till his fall-down in 1992. He was the last icon of the Hollywood type of gangster and many movie characters are actually shaped after him. Just to mention one: Michele Corleone in the Godfather.

                                                                                                         

Now, what can come out of a Gotti? Some kids, one of which is Victoria, New York socialite. I used to watch a reality with the Gottis and thought blond Victoria as a kind of vulgar useless lady. Now I read she was and is very bright, can write (she even published some apparently successful thrillers - I checked, they're out of print, so I can't testify to that), and has turned her notorious family name into something (legally) profitable. Chapeau. And probably never judge from appearances....

Sunday, 11 September 2011

About a woman




I have just finished reading a biography about Elizabeth I Tudor. Now I am confused: I used to believe she was exactly like the movie with Cate Blanchett. Very cool indeed.
From the biography, I discover she was a nasty woman, always punishing somebody for something, and not even a virgin as she wanted the world to believe! on the contrary, she really was the daughter of her father.....