Ho scoperto di avere un nuovo morbo che ho teorizzato solo in questi giorni di inattivita' fisico-mentale. Nel mio delirio di consumata lettrice, ho una forte attrazione per i libri cicciuti, di spessore fisico piu' che intellettivo. Un libro ha solo 100 pagine? Non mi attira. Comincia a creare attrazione se supera 300 ed e' attrazione sicura se viaggia su 500. Oltre 600, e' amore.
Ho scoperto quindi che dovrei assolutamente leggere in questa vita A suitable boy di tale Seth Vikram, per poi buttarmi su Il Visconte di Bragelonne di Dumas padre e passare dalla Francia alla Russia con Guerra e Pace (ok, l'ho gia' letto, ma sono passati 20 anni, potrei ridargli una botta), per tornare in Austria e prendere un assaggio de L'uomo senza qualita' di Musil. Nel giro di libri sovrappeso, dovrei poi includere Infinite Jest di David Foster Wallace, Atlas Shrugged di Ayn Rand e - confesso - non ho mai avuto il coraggio di affrontare il Joyce di Finnegans Wake e l'Ulisse. Nessuna delle fonti che ho brevemente consultato per trovare queste indicazioni cita pero' i capolavori di lunghezza della letteratura cinese come Il Sogno della Camera Rossa. E qui mi fermo nella mia elencazione. Anche solo mettere i titoli di cotante pagine nero su bianco ha prodotto un effetto calmante.
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