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Sunday, 16 September 2012

Un quadrato e' sempre un quadrato?

L'arte astratta, questo grande mistero irrisolto. Metto un po' di colori sulla tela, non do' un titolo al mio (capo)lavoro cosi' lascio libero lo spettatore di capirci quello che piu' gli piace ed e' fatta.
Lo so, il discorso e' molto piu' complesso di cosi', e anche se posso capire tutto il processo per cui un Kandinskij arriva a fare astrattismo, mi riesce piu' difficile apprezzare questa corrente. Ancor piu' difficile mi riesce giustificare, tuttavia, il Quadrato nero su fondo bianco di Malevic, padre del suprematismo sovietico. Non tanto perche' non sia convinta della bonta' dell'opera, quanto per la descrizione che ne fanno i libri di testo:
"... dipinge un'opera dal significativo titolo: Quadrato nero su fondo bianco". Certo, piu' significativo di cosi
'.
Ma andiamo avanti:
"Il quadrato nero, in quanto forma geometrica, non e' tratto dalla realta', ma e' per Malevic espressione della sensibilita' interiore, non-oggettiva..." - che devo pensare di un artista che ha per sensibilita' interiore un quadrato nero?
Ma Malevic continua a stupirci. Qualche anno dopo
"giunge al limite estremo, oltre il quale e' impossibile andare, dipingendo "Quadrato bianco su fondo bianco (...) Al di la' di questi due casi irripetibili..." E certo che sono irripetibili. Dato che un quadrato e' sempre un quadrato, se qualcun altro rifaceva l'esperimento lo avrebbero tacciato di plagio "Alt, ma quello non e' il quadro che ha fatto Malevic?"
                                                                                                 
Cio' mi porta a ripensare a quando ero bambina e mi si e' sempre detto che non sapevo disegnare (il che era vero). Non sapevo riprodurre una banana, o una mela, o un semplice paesaggio - il che e' sempre stato problematico nel gioco del Pictionary, piu' avanti, ma questa e' un'altra storia. La nostra cultura e' ancora legata al figurativismo di ascendenza rinascimentale: per essere bravo in educazione artistica, conta che tu sappia riprodurre il dato realistico. Dei quadrati neri o bianchi che ti porti dentro se ne fregano tutti, a meno che non decidano di mandarti in psico-analisi. Cosi' guardando - comunque perplessa - le opere di Malevic mi sono detta che forse, forse anche dentro di me c'e' un artista, ma il maledetto Rinascimento lo ha soffocato sul nascere. Forse, forse in ognuno di noi ci sono cerchi e triangoli di impareggiabile bellezza, che aspettano solo di essere messi su tela.

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